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Il tema di questa conferenza tratterà del cinquecentesco campanile del Duomo di Pietrasanta, un parallelepipedo di solido laterizio alto oltre 30 metri, che pare celi due sorprendenti segreti. Il primo riguarda la conformazione interna del campanile, di forma insolitamente cilindrica, che ha le stesse misure della colonna Traiana, capolavoro della romanità imperiale. Il secondo: l’attribuzione dell’opera alla mano di Michelangelo, ipotesi questa che ad oggi presenta ancora elementi insufficienti. Mentre il primo relatore, Costantino Paolicchi, ci parlerà della presenza di Michelangelo in Versilia e dell’esperienza del caprese in Pietrasanta per l’allogazione dei marmi destinati alla facciata di San Lorenzo.

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[Dott.Costantino Paolicchi]

Il secondo, Enrico Venturini, ci illustrerà, attraverso i suoi rilievi, la straordinaria complessità geometrica e la geniale sapienza tecnologico-costruttiva di questa invenzione architettonica. L’interesse di questa ricerca nasce dalla particolare scala elicoidale interna del campanile di San Martino, che appare subito straordinaria dato che si avvolge su se stessa intorno al vuoto centrale senza alcun sostegno al centro, ma estroflettendosi dalla muratura con un aggetto creato dalla stessa per la particolare e sapiente geometria della posa in opera del laterizio. Tale innovazione supera l’usuale impostazione trilitica che prevede che la rampa poggi invece, da una parte sulla muratura e dall’altra su pilatri o colonne come ad esempio quella Bramantesca.

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[Dott. Enrico Venturini]

La sensazione che si ha è quella di gigantesca scultura inversa scavata per via di ‘levare’ all’interno di un grande blocco parallelepipedo di muratura, trattato come se fosse marmo. La sfida che si è affrontata è stata quella di poter rilevare e disegnare in modo scientifico tale fabbrica lateriza nella sua totalità, cercando allo stesso tempo di comprenderne la geometria costruttiva in pianta e in sezione, ma soprattutto capire la tipologia della particolare superficie, un elicoide cerchiato chiuso, determinato dalla curvatura dell’aggetto che sostiene lo sbalzo della scala.

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[sala Cope palazzo Pellegrini - Querceta]

Per far questo, verificata l’impossibilità di operare con la moderna strumentazione, si è studiato un metodo apposito derivato dagli insegnamenti della geometria Proiettiva, che semplificando potremmo definire come una moderna TAC, ossia una topografia assiale longitudinale e trasversale ottenuta con piani di sezione virtuali ortogonali e verticali all’asse.

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[da sinistra Enrico Venturini, Dott. Costantino Paolicchi,  Dott.Luigi Santini Direttore dell'Istituto Storico Lucchese]

Le sezioni ottenute dalle moltissime misurazioni sono state ridisegnate in vera grandezza nel piano sul foglio da disegno con l’ausilio del computer, e attraverso l’innovativo metodo della Prospettiva Parallela si è potuto ricostruire passo passo l’immagine tridimensionale, mantenendone sempre un rigoroso controllo grazie alle costruzioni geometriche della geometria descrittiva. Una volta ottenuta tutta la fabbrica si è passati al confronto con le altre architetture e con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che all’interno del campanile si celava in un gioco accattivante ove il positivo diventa negativo la nota Colonna Traiana, qui rappresentata sia in altezza che in larghezza, proprio dal vuoto.